LA NOSTRA PERSONALITA’ E’ COMPOSTA DI MOLTE PARTI: LE SUBPERSONALITA’

di Andrea Bonacchi

Dentro ognuno di noi convivono tante parti, spesso inconsapevoli, che si alternano nella quotidianità come attori su un palcoscenico. Non siamo un’entità unica e stabile, ma un insieme variegato di modi di essere, pensare, sentire. Alcune di queste parti si esprimono chiaramente – per esempio, quando ci prendiamo cura degli altri con generosità o quando ci ribelliamo di fronte all’ingiustizia – mentre altre restano più nascoste, ma non per questo meno attive.

La nostra personalità non è qualcosa di fisso o monolitico. È piuttosto un sistema complesso e dinamico, fatto di personaggi interiori che si sono formati nel tempo, ognuno con i propri bisogni, valori, paure e desideri. Possiamo avere una parte che vuole essere sempre apprezzata, una che si fa beffe delle regole, un’altra ancora che si mette continuamente al servizio degli altri. Ognuna di queste subpersonalità prende il controllo in momenti diversi, spesso senza che ce ne rendiamo conto.

Questo aspetto della personalità, studiato approfonditamente dalla psicologia, non riguarda solo casi clinici estremi come il Disturbo Dissociativo di Identità – nel quale più identità si alternano in un’unica persona in modo drammatico e patologico – ma anche la vita quotidiana di ciascuno. Anche se non soffriamo di un disturbo, tutti sperimentiamo momenti in cui sentiamo di essere poliedrici, contraddittori, “diversi da noi stessi”, confusi. In realtà, non è confusione: è pluralità.

Nel tempo, diversi studiosi hanno cercato di comprendere e spiegare questa molteplicità. William James parlava di “molti sé”, Jung descriveva i “complessi a tonalità affettiva”, e Assagioli ha introdotto il termine “subpersonalità”, oggi molto usato anche in ambito terapeutico. Le subpersonalità sono configurazioni interiori che nascono attorno a bisogni importanti e si organizzano in schemi di pensiero, emozioni, atteggiamenti e comportamenti. Sono vere e proprie identità parziali, parti di noi, della nostra personalità, che cercano spazio e ascolto nella nostra esperienza di vita.

Accorgerci delle subpersonalità, imparare a riconoscerle e a dialogarci, non significa diventare qualcun altro. Al contrario: significa diventare finalmente più interi, più autentici. Quando ci rendiamo conto che non siamo una voce sola ma un coro interiore, possiamo iniziare a vivere con maggiore consapevolezza, equilibrio e libertà. Non più dominati da parti che agiscono nell’ombra, ma guidati da una coscienza capace di accoglierle, integrarle e in parte dirigerle.

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