IRIS FOETIDISSIMA

Iris foetidissima è un’iris sempreverde, rustica, con foglie lanceolate che emanano odore sgradevole se stropicciate. I fiori, poco vistosi, compaiono a fine primavera, mentre le capsule autunnali si aprono mostrando semi arancioni decorativi che persistono in inverno. Pianta resistente e poco esigente, adatta a giardini ombrosi e naturalistici.

Nomi

Nomi comuni di Iris foetidissima in italiano sono “Giaggiolo puzzolente”, “Iris fetida” in inglese: “Stinking iris”, “Gladwin iris”, “Roast-beef plant” e in francese “Iris fétide”

Il nome botanico è composto da:

  • Iris: dal greco iris = “arcobaleno”, per la varietà di colori dei fiori del genere.
  • foetidissima: superlativo di foetidus = “maleodorante”, per l’odore sgradevole delle foglie se stropicciate (ricorda carne avariata o arrosto).

Distribuzione e habitat

Originaria dell’Europa occidentale e meridionale, Nord Africa e Asia minore. Presente spontanea anche in Italia, soprattutto in zone collinari e litoranee. Suo habitat sono i boschi ombrosi, siepi, margini di strade, zone rocciose e costiere. Predilige terreni calcarei, ben drenati, freschi, in posizioni ombreggiate o di mezz’ombra.

Descrizione morfologica

  • Portamento: erbacea perenne rizomatosa.
  • Rizoma: corto, strisciante, carnoso.
  • Foglie: persistenti, coriacee, verde scuro, lineari-lanceolate, lunghe fino a 40–60 cm; se spezzate emanano cattivo odore.
  • Fiori: sbocciano da maggio a luglio, poco appariscenti rispetto ad altri iris; tepali esterni violacei o bruno-porpora con nervature più scure, tepali interni più chiari; profumo poco gradevole.
  • Frutti: capsule ellissoidi che si aprono in autunno rivelando semi rotondi, lucidi, di un arancione brillante che persistono sulla pianta per tutto l’inverno → elemento ornamentale di grande interesse.

Ciclo biologico

Sempreverde, fiorisce in tarda primavera – inizio estate. La fruttificazione avviene in autunno, con bacche decorative persistenti fino alla fine dell’inverno.

Note ecologiche e tossicità

Foglie e rizomi contengono alcaloidi tossici (es. iridina), che possono causare nausea, vomito e diarrea se ingeriti.
Pianta rustica e adattabile, utile in giardini naturalistici per zone ombrose e sottoboschi.

Coltivazione

  • Esposizione: preferisce mezz’ombra o ombra; tollera il sole se il terreno non è troppo arido.
  • Terreno: ben drenato, da neutro a calcareo; non teme terreni poveri.
  • Irrigazione: pianta molto resistente alla siccità, in giardino di solito non richiede annaffiature supplementari.
  • Rusticità: resiste a temperature fino a –15 °C.
  • Moltiplicazione: per divisione dei cespi (in autunno o primavera) o per semina (lenta, i semi necessitano stratificazione fredda).
  • Manutenzione: pianta a bassa manutenzione; rimuovere foglie secche e capsule esaurite se non si desidera l’auto-semina.
  • Usi ornamentali: apprezzata non tanto per i fiori quanto per le bacche decorative rosso-arancioni che ravvivano il giardino in inverno.

Usi tradizionali

In passato era usata nella medicina popolare per proprietà emetiche e purgative (oggi sconsigliata per tossicità). Le bacche e i semi erano talvolta usati per decorazioni.

Punti di interesse per il giardino

  • Ideale in aiuole ombrose, giardini boschivi, bordure naturali.
  • Poco esigente, resistente e durevole.
  • Ottima per giardini a bassa manutenzione e per chi cerca piante decorative in autunno-inverno.

Arrivo nel mio giardino: dal giardino dei miei genitori alle Forbici

AB, agosto 2025

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